Massimiliano Castellari, Products & Strategy Director di Officina Srl, risponde alle nostre curiosità sul suo lavoro e sulla creazione della piattaforma di gamification Playoff.
Partiamo da lei, Massimiliano, ci racconta in breve il suo percorso e che mansioni ricopre nell’azienda Officina Srl?
Sono uno dei soci fondatori di Officina, ho un background come Project Manager e ho conseguito la certificazione IPMA a seguito di un Master presso il Politecnico di Milano in MPM – Executive Master in Project Management.
Seguo i nostri Clienti nella fase iniziale di ogni progetto,
cercando di individuare con loro gli obiettivi di business per modellare la soluzione progettuale più idonea al contesto.
Com’è nata la sua passione per la Gamification?
L’attenzione verso la Gamification è nata in Officina fin da subito poiché avevamo bisogno di dare una risposta alla necessità comune per tutti i nostri interlocutori: motivarli ad usare soluzioni tecnologiche e ridurre il tasso di abbandono.
La gamification soddisfa, in grossa parte, con i suoi principi, questi bisogni.
Può essere usata per aggiungere valore ai propri prodotti, favorire le relazioni cambiando i comportamenti, favorire lo sviluppo di competenze e guidare verso l’innovazione. Inoltre aiuta ad introdurre un fattore chiave quello del divertimento.
È anche appassionato di giochi? Se si quali?
Non mi definirei un gamer ma come quasi tutti quelli della mia generazione sono legato all’epoca degli Arcade e alla sala giochi
Il mio gioco preferito è Shinobi.
Ciò che ricerco nei giochi è l’epic meaning, ossia la lotta per un bene superiore, il mostro da sconfiggere.
Quali pensa siano gli aspetti della gamification in grado di migliorare le performance di un’azienda?
Lo scopo della Gamification è quello di creare abitudini e progredire, questo permette alle aziende di intervenire sulle motivazioni alla base dei comportamenti dei suoi dipendenti o dei suoi clienti.
È in grado di fare leva su fattori sia intrinseci che estrinseci, come l’innato bisogno umano di testare le proprie capacità o la necessità di competere con gli altri per riuscire ad affermarsi.
Queste dinamiche aiutano i processi aziendali, rafforzano le relazioni sociali e innescano una serie di azioni che stimolano gli utenti – siano essi consumatori o dipendenti – ad essere più proattivi.
Può dirci in quali processi aziendali può essere efficacemente applicata e perché?
Sales, HR, e-learning, marketing e training on-the-job. La Gamification interviene sulle motivazioni e sui comportamenti di base, e dunque è applicabile con successo ad ogni processo aziendale.
Quali sono le esigenze e le richieste delle aziende che si rivolgono a voi?
Ridurre i tempi e i costi di sviluppo di una piattaforma che consenta di integrare la Gamification nei software già in uso in azienda (CRM, website, intranet, app, ecc.) grazie al motore di regole Playoff che permette di attuare la strategia di engagement scelta.
Quali figure professionali vengono coinvolte nello sviluppo di una soluzione di Gamification?
Oltre il team tecnico a supporto dell’integrazione della piattaforma Playoff, ci interfacciamo con diversi gamification designer a seconda della natura del progetto.
Come è nata l’idea di sviluppare Playoff? A quale bisogno del mercato volete rispondere?
Ci siamo accorti che c’era una crescente richiesta di soluzioni gamificate ma che mancava completamente un motore di regole agnostico che potesse essere integrato con qualsiasi prodotto e fosse trasversale nei vari ambiti (HR, sales, marketing, e-learning, ecc.).
Ci descrive in modo semplice cos’è e cosa fa la piattaforma Playoff? Quali sono i suoi principali punti di forza?
Playoff è una potente piattaforma di Gamification, basata su un motore di regole, che permette alle aziende di inserire dinamiche e meccaniche della Gamification all’interno dei loro sistemi e processi in uso.
Ready to use, flessibile e di facile integrazione via API SDK.
Quando avete iniziato ad impiegare in pratica Playoff? Per quali aziende l’avete impiegato?
Siamo sul mercato dal 2015, il pubblico target di Playoff è globale. Medie e grandi imprese l’hanno scelto per introdurre una strategia di engagement in tutti i loro progetti, sia per i dipendenti che per i clienti.
Startup che sviluppano prodotti e devono favorire la loyalty degli users, come succede in quasi tutte le app, hanno trovato in Playoff uno strumento strategico per abbattere i costi e i tempi di sviluppo.
Può farci qualche esempio di caso di successo di implementazione della vostra piattaforma di Gamification in contesti aziendali?
Spesso i nostri progetti sono vincolati da NDA in quanto strategici e quindi le scelte che suggeriamo e che vengono adottate non possono essere condivise, abbiamo tra i nostri clienti Generali, Vortice, Leroy Merlin, Fidelidade Portugal.
Quali sono di solito gli obiettivi dei vostri clienti? E quali vantaggi hanno ottenuto con voi?
I principali scenari di casi d’uso sono soluzioni di HR per aumentare l’engagement dei dipendenti nelle medie e grandi imprese.
Oppure soluzioni per favorire il coinvolgimento dei clienti nei programmi di fidelizzazione su siti web o app e
nel campo della formazione sia pubblica che privata.
Playoff consente di sviluppare al meglio la propria strategia di engagement, senza dover scrivere una sola linea di codice.
Lavorate solo con aziende italiane?
No, attualmente ci stiamo espandendo internazionalmente, cercando di portare Playoff nei mercati del mondo più ricettivi come USA e Sud est asiatico oltre all’emergente Brasile.
Lo scorso anno, FinancesOnline ha conferito dei premi alla vostra azienda: Great UX e Rising Star.
Vorrei chiederle qualcosa di più in merito. Ad esempio, cosa pensa abbia distinto Playoff dalle aziende concorrenti? Cosa fa di voi una rising star?
La facilità d’uso di Playoff è una delle ragioni per cui siamo stati insigniti del premio Great User Experience del 2018.
Questo premio è infatti assegnato a soluzioni software che garantiscano una UX di qualità ai propri utenti, grazie alla facilità di utilizzo e integrazione con altri software via API/SDK.
Playoff è stata anche messa a confronto con i più forti concorrenti nel settore, piazzandosi nella lista dei migliori software di Gamification grazie alla rapida crescita della sua popolarità e a alla sua “customer traction”, nonostante sia la nuova arrivata nel mercato SaaS.
Molto lusinghiero anche il punteggio di soddisfazione dei clienti del 98%, basato sempre sulla ricerca condotta da FinancesOnline tra gli user attivi.
Rispetto al resto del mondo come vede l’Italia in termini di implementazione di sistemi di gamification per finalità aziendali?
In crescita, come confermato anche dai forecast di settore.
Ad esempio, lo studio realizzato da MarketResearch.biz, “Global Gamification Market Status and Outlook 2018-2027”
Può darci una sua personale definizione di Gamification?
L’inglese in questi casi è sempre d’aiuto: Gamification, Engages people and Motivates actions.
Quale parte di un sistema gamificato può essere realizzato in modo semplice tramite la vostra piattaforma?
Playoff permette di impostare tutte le componenti di un progetto di engagement: punti, metriche, regole, classifiche, team, azioni da tracciare e premiare e naturalmente i processi.
Ci piacerebbe conoscere il suo parere riguardo dei casi di impiego della gamification, in qualsiasi contesto dalla formazione alle vendite, in Italia che l’hanno particolarmente colpita per originalità, risultati o altro. Può citare qualche esempio che ritiene di particolare successo?
Onestamente, i casi che ci hanno colpito di più e che ci hanno fatto innamorare della gamification sono Waze e Duolingo. Peak, invece è la soluzione che è stata di stimolo per molte nostre idee recenti. Tendiamo a guardarci in giro, non solo nel mercato italiano che è ancora, a nostro avviso, acerbo.