Dal laboratorio di gamification della Sapienza, arriva il gioco che attraverso la simulazione e la sfida, educa e avvicina la gente alla politica
Guidare un partito, creare coalizioni, raccogliere consenso, affrontare sfide, dibattiti, fino a vincere la campagna elettorale, tutto questo è possibile tramite Game of votes, il gioco della politica a portata di smartphone, ideato e realizzato da un team del laboratorio di gamification della Sapienza.
Antonio Norelli, Maurizio dell’Oso, Cristiano Picarelli, Francesco Sorcini, Leonardo Pilastri e Margherita Airoli, sono i sei ragazzi che hanno studiato il gioco per creare coinvolgimento e superare il disinteresse, che molti oggi nutrono nei confronti della politica.
Non solo, il gioco sembra anche combattere la disinformazione, educando l‘utente a selezionare le notizie e a valutare le proprie opinioni in base ad esse.
Il giocatore simula una vita politica e viene catapultato nel ruolo del leader di un partito, durante tutto il periodo di campagna elettorale. Il target di riferimento di questa gamification è molto ampio, possono partecipare adulti già elettori per divertimento, ma anche giovani under 18 che tramite il gioco iniziano ad approcciarsi al tema e a formarsi, prima di diventare futuro elettorato e potenziali politici.
Dal punto di vista tecnico, l’ambiente usato per la realizzazione di questo progetto, è quello di Unity 3D, con un motore grafico per sviluppo di giochi in 3D e 2D mobile. C’è un server che gestisce gli account e le partite on line, infine un cms per l’aggiornamento degli eventi in game, basati su avvenimenti reali. Il gioco è pensato per device mobili, come smartphone e tablet e in ambienti Android e iOS.
Ma come si gioca?
Lo scopo del giocatore leader è di ottenere da solo o con una coalizione, il maggior numero di consensi e vincere la campagna elettorale. I voti vengono calcolati al termine dell’ultima sfida. La meccanica di gioco, prevede 3 livelli, oltre la sfida finale. Ogni livello, ha al suo interno 3 eventi, ripresi dalla cronaca nazionale, ognuno rappresenta un ciclo nel quale l’utente deve scegliere una dichiarazione, più un dibattito.
Come in una vera campagna elettorale, anche qui durante gli eventi di cronaca nazionale, il leader rilascia una dichiarazione, opera di fatto una scelta tra tre risposte e la sua scelta diventa una carta da giocare successivamente, durante i dibattiti. Ogni giocatore quindi raccoglierà un numero di carte di dichiarazione, che verranno usate ad hoc nei confronti.
Ogni dibattito è un confronto politico, diviso in round da 1 a n, tanti round quanti giocatori. Ogni round avrà un topic e il giocatore userà una carta di dichiarazione come risposta. Alla fine del dibattito ci sarà un feedback dei risultati ottenuti e ogni politico in questa fase accumula o perde consensi. In ogni round, ogni giocatore, a caso, sceglie l’argomento su cui dibattere e alla fine tutti i giocatori, a turno, avranno la possibilità di scegliere un argomento nei vari round.
Ma come si sceglie il vincitore? Ogni dichiarazione, durante la sfida, sposterà gli elettori in base a un algoritmo in blackground. In base alla suddivisione sociale degli elettori, le carte avranno un impatto diverso sul consenso, inoltre ogni carta usata nelle sfide avrà un bonus per la coerenza con l‘argomento trattato.
La meccanica del dibattito finisce con la rappresentazione finale, tramite dei grafici sul consenso, che designano il vincitore, proprio come le grafiche sui risultati del voto a fine campagna elettorale.
GamificationLab Sapienza http://gamificationlab.uniroma1.it/