Un cruciverba gigante capace di coinvolgere molti giocatori contemporaneamente, offrendo una sfida attorno ad un tema centrale
Il cruciverba è nel mondo occidentale il gioco della mente più praticato, conosciuto da tutti senza bisogno di doverne spiegare le regole. Una delle caratteristiche che ne hanno facilitato la diffusione è, appunto, che chiunque può avvicinarsi ad un cruciverba senza alcuna didascalia esplicativa.
Un gioco, una sfida tra il creatore del quesito e colui che vi si sottopone “liberamente”. Nella sua forma originaria il cruciverba, proposto normalmente su carta, si propone come gioco individuale, anche se le sue caratteristiche ci hanno suggerito soluzioni che consentissero la partecipazione “cooperativa” di centinaia di persone (chi per una parola, chi per mille, per un minuto o un’ora), senza differenze di età, di sesso, di cultura.
Ecco che il gioco più popolare, presentato in una edizione nuova per forma (tridimensionale e non su carta) e dimensioni (di regola 100 x 10 caselle, 10 metri di larghezza e 1 metro di altezza) è diventato un momento di coinvolgimento. La sua forma, una vera e propria installazione, attrae e incuriosisce; al tempo stesso rappresenta un elemento di “arredo decorativo” di spazi ampi: una piazza, un porticato, un’area espositiva anche di dimensioni significative.
L’idea è nata in collaborazione con Lucio Bigi, fondatore dello Studio Woquini, che dalla fine degli anni ‘90 si è concentrato in un ambito originale: l’arte enigmistica “applicata”, in associazione alla filosofia del “comunicare giocando”.
È nata così l’idea del “cruciverbone”: un cruciverba gigante capace di coinvolgere molti giocatori contemporaneamente, offrendo una sfida attorno ad un tema centrale. Ogni installazione, infatti, viene contestualizzata in rapporto al “contenitore” generale, normalmente una mostra o un evento promozionale, che si muove attorno a temi, suggestioni, contenuti fortemente legati alle caratteristiche del promotore, aziende private o istituzioni, così come alle esigenze comunicative che lo caratterizzano, dalla diffusione culturale alla promozione commerciale e di brand.
Lo schema di gioco affronta, di volta in volta, un tema e lo sviluppa utilizzando il linguaggio specifico del cruciverba. Le parole da inserire nello schema, anche con l’evidenziazione di stringhe di caselle e l’inserimento di elementi figurativi quali illustrazioni o foto per offrire nuove suggestioni, sono sempre soluzioni di definizioni tematiche, studiate a partire dai contenuti che si vogliono comunicare e diffondere. Possono essere inseriti QR-code per esperienze di Realtà Aumentata.
L’installazione – di regola su forex rivestito da pellicola cancellabile e compilabile con pennarelli ad acqua – si presta anche a iniziative della durata di più giorni. Nel momento che il pubblico termina lo schema, in pochi minuti lo si può predisporre, cancellandolo, ad un nuovo utilizzo. Le dimensioni, normalmente 1000 caselle complessive, consente la partecipazione cooperativa di molti solutori contemporaneamente che spesso ritornano più volte, dedicandosi a settori dello schema che non avevano precedentemente affrontato.
Alcune delle installazioni più significative realizzate:
– LA STORIA IN PIAZZA: Genova – Palazzo Ducale – Edizioni dal 2010 al 2017
– FOCUS JUNIOR per EXPO 2015 – Firenze
– FESTIVAL UGUALI DIVERSI – Novellara
– MOM Prodotti per l’infanzia – Bari, Roma, Bolzano
– GRUPPO FIORI ad Ecomondo 2015 – Rimini
– Sono inoltre stati realizzati formati ridotti per: IPERMERCATI, POLITECNICO MILANO, AUSER LECCO FESTIVAL COMUNICAZIONE CAMOGLI, SALONE LIBRO MILANO 2017
Studio Woquini www.woquini.it
Pagina Web Autore www.filippofabozzi.it
Video di riferimento https://www.youtube.com/watch?time_continue=4&v=X3VSMQL7a8A